Temperature torride e alta pressione caratterizzano il tempo di questi giorni. L'anticiclone africano Scipione assicura pressione elevata e tempo stabile, ma anche in questa situazione si possono verificare dei temporali. Sono i così detti "temporali di calore", vediamo cosa sono nella scheda di meteo.it.
Come sarà la prossima estate, non possiamo saperlo con certezza, ma quella del 1816 fu veramente singolare.
Quali sono le aree del Pianeta maggiormente coperte da nubi, e quali quelle con il cielo più terso? La copertura nuvolosa della Terra visualizzata dal satellite della Nasa Aqua. Questa mappa fornisce interessanti indicazioni su quello che è il clima alle varie latitudini e zone geografiche.
Le aree blu indicano le zone mediamente libere da nubi, quelle bianche le regioni solitamente coperte, e le sfumature intermedie i paesi interessati da entrambe le condizioni. Quando si parla di cambiamento climatico, si guarda in su, verso l’atmosfera, o giù, verso il suolo che calpestiamo, ma quasi mai in là, verso gli Oceani, a lungo snobbati anche dalle conferenze mondiali sul clima. Eppure più del 70% della superficie della terra è ricoperta di acqua, e gli oceani sono fondamentali per la vita e la regolazione del clima del pianeta. Circa il 40% di tutta la CO2 emessa ogni anno nel mondo dalle attività antropiche viene assorbito proprio dagli oceani. Inoltre le correnti oceaniche, grazie al cosiddetto nastro trasportatore al centro della lezione del ricercatore in studio, Sandro Carniel, sono anche il termostato della Terra: i primi 3 metri di oceano contengono la stessa quantità di calore di tutta l’atmosfera e senza il gioco di correnti oceaniche, i paesi del Nord Europa avrebbero temperature decisamente più basse. Con l’aumento della temperatura globale, molte specie marine sono a rischio e anche il nastro trasportatore sembra sul punto di incepparsi. Se questo accadesse, l’intero pianeta subirebbe conseguenze gravissime, dall’innalzamento dei livelli di inquinamento al raffreddamento di intere zone del pianeta. Le conseguenze cominciano a vedersi anche da noi, con un mare adriatico più caldo di 2° negli ultimi 30 anni e ormai notoriamente infestato da meduse. Fonte: RaiScuola Nel corso dei secoli e dei millenni, il clima del nostro pianeta è sempre cambiato e ha alternato cicli diversi. E’ importante indagare correttamente le variazioni naturali del passato, per capire il cambiamento climatico che stiamo osservando oggi. In questa puntata di Nautilus, che ha come protagonista in studio la ricercatrice del CNR-ISAC (Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima) Elisa Palazzi, si parla di cambiamenti climatici. Per quanto la comunità scientifica si muova sempre con grande cautela, è innegabile che ci siano stati cambiamenti climatici eclatanti e repentini negli ultimi anni. Secondo l’ultimo rapporto dell’ICPP, il foro scientifico internazionale sui cambiamenti climatici, gli ultimi 30 anni sono stati il periodo più caldo degli ultimi 1400 anni. Fenomeni estremi come tsunami, uragani e cicloni tropicali stanno diventando più frequenti, la temperatura degli oceani è aumentata di mezzo grado negli ultimi 40 anni e il ghiaccio ai Poli negli anni si sta fondendo, mentre molte altre zone sono invece a rischio desertificazione. E la causa di tutto ciò sarebbe l’uomo… Andremo anche a Bologna nella sede dell’Ismar (Istituto di Scienze Marine) del Cnr, dove la Dott.ssa Annamaria Corregiari ci condurrà in un posto unico in Italia: la carototeca, dove sono conservati i campioni di sedimento raccolti in fondo al mare e preziosi anche per lo studio dei cambiamenti climatici. Fonte: RaiScuola |
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